Sabato 29 agosto siamo andati al Beat Festival di Empoli a vederci il live di Margherita Vicario, giovane cantautrice-attrice romana, con il risultato che adesso canticchiamo continuamente Tu dammi svelto una Pina Colada e Caserta Mantova in sei ore.
Ma Margherita non è solo canzoni orecchiabili che restano in mente al primo ascolto: dal vivo è veramente molto brava. Canta bene, intrattiene il pubblico, fa siparietti teatrali, balla e suona.
Margherita Vicario ha studiato all’Accademia Europea di Arte Drammatica e dal 2010 inizia a lavorare come attrice per serie tv e cinema con registi come Marco Pontecorvo, Woody Allen, Lamberto Bava, Fausto Brizzi, Antonio Manzini e altri. Parallelamente porta avanti il suo progetto musicale, girando l’Italia per club e teatri, col suo spettacolo “LEM LEM Liberi Esperimenti Musicali” tratto dal suo primo album “Minimal Musical” prodotto da Roberto Angelini. Vanta anche diverse apparizioni in programmi televisivi come cantautrice.
Prodotta dalla INRI, etichetta discografica torinese molto interessante, Margherita sta preparando il suo secondo album.
La libertà creativa è alla base dei suoi prodotti: ciò è venuto fuori anche dal live di Empoli dove Margherita ha spaziato nel suo – per ora – breve repertorio, iniziando con le prime canzoni più acustiche e concludendo con la carrellata delle sue ultime canzoni di sound più “attuale”.
Margherita ha una gran voce, con cui racconta storie molto attuali in modo ricercato, ma amichevole.
I concerti dell’era COVID hanno una forte intimità che ti fa sembrare l’artista più accessibile e vicino. Margherita ha fatto battute, ha temuto fortemente la pioggia e ha ballato tanto, proprio in contrasto a noi, seduti per terra con le teste che si muovevano a ritmo. Sembrava di essere nel giardino di un amico ad ascoltare quella brava che con i suoi aneddoti e la sua capacità di stare sul palco ci ha coinvolti tutti.
Si perché è proprio la sua capacità di stare sul palco il fattore in più: Margherita è carina, sorridente, si scioglie e si lega i capelli continuamente muovendosi sul palco come una cantante navigata. La scaletta è breve ed onesta, con alcune cover tra cui una di Mina (che inizia due volte chiedendo scusa anche al fantasma della cantante), cantata divinamente, e una canzone che Calcutta aveva scritto per lei e che ha rifiutato “perché non era il momento giusto per me”. Infine la carrellata delle ultime canzoni Pincio, Giubbottino, Mandela e Pina Colada.
Vi consigliamo di ascoltarla e di seguirla sui suoi canali social. Intanto ecco un assaggio per voi:
(Fonti articolo: Wikipedia, Rockit, INRI)