Roma, 30 dicembre 2020
di Gigi di Severino
Alla fine, cara Margherita, nel novembre scorso non sono ripartito per il Portogallo come invece ti avevo scritto. Sono rimasto a Roma sino ad oggi, e tornerò a Lisbona solo domenica 10 gennaio, partenza con la Tap alle 15,45 da Fiumicino e arrivo a Lisbona alle 17,50, dopo circa tre ore di volo, differenza di fuso orario compresa. La vecchia amica romana con cane che avevo incontrato la mattina del 22 novembre in Galleria Esedra, alla Pasticceria Dagnino, mi ha ritelefonato la sera stessa. Il giorno dopo sono andato a cena a casa sua, abbiamo mangiato abbacchio (cucinato da lei) e bevuto Cesanese del Piglio (portato da me). Da cosa nasce cosa, ci sono tornato anche la sera successiva e poi quella dopo ancora, ed eccomi ancora qui.
Ma ora devo proprio andare. Quando atterrerò a Lisbona, il Portogallo avrà già assunto la presidenza di turno dell’Unione europea. Sarà la quarta volta da quando, nel 1986, insieme alla Spagna, vi ha aderito, portando a 12 i Paesi membri. Terrà la presidenza dal 1 gennaio al 30 giugno del 2021, mesi cruciali per l’uscita dalla pandemia. Saranno mesi interessanti da vivere là, e proverò a raccontarli.
Il 1986, l’anno dell’adesione del Portogallo all’UE, è anno cruciale anche per l’AICS di Lucca: comincia infatti in ottobre il primo dei 33 campionati di calcio a 5 organizzati dal Comitato provinciale, campionati che nell’ultima edizione 2019-2020 hanno visto la partecipazione di oltre 100 squadre. Io darò il fischio di inizio della prima partita di quello che allora si chiamava “campionato provinciale di calcetto”. La gara si gioca sul civettuolo campo sportivo alla Chiesa di Avane (Pisa). Subito dopo mi trasferirò a Roma per lavoro, dove resterò per parecchi anni. Tuo padre smetterà invece di girare da una scuola all’altra della Provincia come precario, in dicembre inizierà a lavorare per il Comune di Lucca e comincerà così, conquistata la stabilità, a maturare l’idea di occuparsi, nell’AICS, non solo di calcio. Ma tutto ciò sarà argomento della prossima puntata, con la storia del campionato 1986/87, con cui temporalmente tali avvenimenti si incrociano.
Quello che invece raccontiamo oggi è il campionato AICS 1985/1986, quello della definitiva maturità. Comincia per la prima volta in settembre e terminerà a metà maggio. Cresce ancora il numero delle squadre iscritte: sette in più rispetto all’anno precedente, che portano il totale delle partecipanti a 45. In settembre comincia anche il campionato di serie A, senza Zico, Socrates e Falcao, protagonisti delle ultime edizioni. Sarà anche l’ultimo di Paolo Rossi nel Milan. E’ questa l’84° edizione, che si chiuderà nell’Aprile dell’86 con la vittoria della Juventus di Trapattoni, davanti alla Roma. Il settembre dell’85 è anche il mese degli ultimi delitti del Mostro di Firenze e del primo numero di Dylan Dog. In Ottobre esplode la vicenda dell’Achille Lauro con il diniego del Governo italiano presieduto da Bettino Craxi alle richieste USA. In novembre debutta il sistema operativo Windows 1.0 e l’8 dicembre, a Tokio, la Juventus vince la Coppa Intercontinentale contro gli Argentinos Juniors (6-4 dopo i calci di rigore, Michel Platini, che già aveva segnato con Laudrup nei tempi regolamentari, calcia e realizza quello decisivo). Nel febbraio dell’86 Mario Soares, socialista, diventa presidente della repubblica portoghese, in Svezia viene assassinato Olof Palme e Silvio Berlusconi acquista l’A.C. Milan, di cui diventerà presidente in Marzo. A Cernobil, in Aprile, un incidente alla centrale nucleare provoca una nube radioattiva che contamina mezza Europa. Il 30 del mese, dal Centro Nazionale Universitario di Calcolo Elettronico di Pisa, l’Italia si collega per la prima volta ad Internet.
Il calcio dell’AICS cambia ancora formula di svolgimento: nasce, su due gironi di 11 squadre ciascuno, la serie A, che negli anni successivi si chiamerà prima serie. In A1 ci sono le migliori protagoniste degli anni precedenti: San Gennaro, (diventato nel frattempo Polisportiva San Gennaro) Marginone, già due volte campione provinciale, Villa Basilica, finalista nel campionato 84/85 e Aquila Nozzano, che ha cambiato “sponsor”, non più il Bar la Ciocca ma la Pizzeria Penny. Ci sono poi le squadre che hanno fatto la storia dei primi tre campionati: Bar Sport Arliano, Carignano, Fratres Santa Maria a Colle, Nozzano San Pietro Pizzeria al Trenino. Insieme a loro il Vorno, grande sorpresa del campionato (chiuderà il girone al primo posto), i pisani del Bar Lucia Filettole e Discomania, la squadra che porta il nome del negozio di dischi in fondo a Via Fillungo.
Il negozio è ormai chiuso da anni, come gli altri cinque o sei negozi di dischi che erano in città, che ne conta ormai uno solo. Come le agenzie di viaggio, gli internet point, i venditori di castagne arrosto, le librerie e le squadre di calcio amatori dell’Oltreserchio, si dice che la loro rarità sia un portato dei tempi ma è faticoso abituarsi, come è impossibile abituarsi a stare senza calcio giocato, quello che ci piace e non ce la fa a ripartire.
Nell’A2 dell’AICS 85/86, tra le altre, ci sono Olimpica San Vito, Badia Cantignano, Bar Granucci Marlia, Badia Pozzeveri. Ai play off vanno le prime 8 dell’A1 (con le prime due, Vorno e Marginone direttamente ai quarti) e le prime 6 dell’A2. Dai play off resta fuori l’Aquila Nozzano, che chiude all’ultimo posto del girone, con parte della dirigenza che si dimette con polemiche ancora oggi in paese mai del tutto sopite. Le altre 23 partecipanti (tra loro San Marco, Ricciano, Querce, Veloce Pelleria, Pariana, altre due squadre versiliesi – Bar Argentona Massarosa e Ivano Gardening di Pian del Quercione) sono divise in 2 gironi, con le prime 5 che vanno ai play off.
I play off sono per la prima volta ad eliminazione diretta; tutte le ammesse possono aggiudicarsi il titolo, con le squadre di prima serie che entrano in campo negli ottavi di finale. Ai quarti gli accoppiamenti sono Badia Pozzeveri – Vorno, Marginone – Villa Basilica, Santa Maria a Colle,-Olimpica San Vito, San Gennaro – Piaggione. La finale si disputa allo stadio di Marlia, arbitro Sauro Martinelli. Ed è ancora il Marginone, (1-0 dopo i tempi supplementari) questa volta nel derby con il Badia Pozzeveri, ad aggiudicarsi il titolo di Campione Provinciale. Ancora terzo il San Gennaro, che sconfigge il Santa Maria a Colle (8-7) ai calci di rigore.
Franco Tarchiani detto Pepo, del Bar Pedretti, vince la classifica marcatori con 18 reti. Alle sue spalle, con 16 reti, Andrea Grazzini delle Querce. Pepo ha giocato poi molti altri campionati con l’AICS, sempre da protagonista. Andrea Grazzini e Le Querce sono ancora con l’AICS; Andrea è ora un dirigente, un campione di sportività come lo era da giocatore. Le Querce, ex aequo con il Country Club, si aggiudicano anche la Coppa Disciplina.
Ranieri Rossi, con 39 presenze, è ancora l’arbitro maggiormente impegnato, davanti a Sauro Martinelli (34 gare) e Roberto Giambastiani (31). 26 gli arbitri complessivamente impiegati, con Rossi e Lotumolo che in campionato raggiungono quota 100 (rispettivamente, 114 e 103 gare). Al terzo posto Fabrizio Giuliani, con 94 gare, davanti a Mario Varsalona (90) e Carlo Bini (70) Una partita anche per tuo padre, io ne faccio tre, stavolta con il nome di Ruggeri.
In Giugno cominciano su vari campi approntati per l’occasione i primi tornei di “calcetto” dell’AICS, una novità quasi assoluta a Lucca (se si eccettua lo storico torneo sull’asfalto dell’Ostello, dove alla fine degli anni ’70 mi ero fratturato un braccio cadendo rovinosamente a terra dopo un colpo di testa). Spesso visti con curiosità, dopo il primo torneo AICS in assoluto, organizzato a Borgo a Mozzano da Gigi Bruni al campetto delle Cune (da arbitri ci si spogliava in casa sua, e in casa sua si faceva la doccia) i tornei di calcetto prendono rapidamente piede, e negli anni ce ne saranno alcuni (Santa Margherita, Massaciuccoli, Castiglioncello, solo per citare i più famosi) che vedranno al via decine di squadre e centinaia di spettatori ad assistere alle gare.
Il 1° giugno 1986 la Lucchese (Presidente, al primo anno, Egiziano Maestrelli, allenatore Renzo Melani, in rosa Tano Salvi, Francesco Monaco, Mario Donatelli e il mio amico Walter Casarotto) sconfigge al Porta Elisa il Sorso per 3-2 e conquista la promozione in C1.
In giugno cominciano anche i mondiali; si giocano in Messico e vedranno la vittoria dell’Argentina. Il 17 giugno l’Italia è eliminata negli Ottavi dalla Francia. Il 22, nei quarti di finale, si gioca Argentina – Inghilterra. Diego Armando Maradona segna due reti, entrambe memorabili. La prima, con la quale sblocca il risultato, la descriverà così: un poco con la cabeza de Maradona y otro poco con la mano de Dios. Tornato da Siena per far visita ai miei genitori, mi capita di vedere la partita insieme a tuo padre. Faccio un tifo sfrenato per l’Argentina (mio nonno nel 1921 era emigrato là, senza più riuscire a tornare, tuo padre è come al solito innamorato dell’Inghilterra).
Lucchese e Argentina, per me fu festa grande.