Philip K. Dick – La Svastica sul Sole
di Red Iron
The Man in the High Castle (L’uomo nell’alto castello) di Philip Kindred Dick, esce negli Stati Uniti nel 1962. La prima edizione italiana del libro è pubblicata dalla casa editrice “La Tribuna” nel 1965, con il titolo “La svastica sul sole”. L’edizione che io ho letto è del 2019; pubblicata da Fanucci (che pubblica un altro trentina di titoli dello scrittore americano) anch’essa con il titolo “La svastica sul sole”. Belle la traduzione di Maurizio Nati (fondatore della rivista “Fantascienza”, traduttore in pratica dell’intera opera di Dick, di mestiere bibliotecario a Macerata, scomparso nel marzo del 2019), l’introduzione di Carlo Pagetti, curatore dell’edizione completa in traduzione italiana delle opere narrative di Philip K. Dick e la postfazione di Luigi Bruti Liberati.
The Man in the High Castle è anche una serie televisiva prodotta da Amazon e andata in onda per 4 stagioni dal 2015 al 2019.
Philp Kindred Dick – nato a Chicago nel dicembre del 1928, e morto per infarto in California nel marzo del 1982 – come spesso capita, stenta in vita – dipendenza da anfetamina, tentativo di suicidio, studi non terminati all’Università di Berkeley – e diventa famoso dopo la sua morte, soprattutto grazie al successo di Blade Runner, tratto dal suo “Il cacciatore di androidi”. Si scoprono così le sue decine di libri e diventa uno scrittore di culto “ampiamente rivalutato come un importante autore postmoderno, precursore della corrente artistica letteraria dell’avantpop” (Wikepedia).
Siamo in America; le forze dell’Asse hanno vinto la seconda guerra mondiale e gli Stati Uniti sono sottomessi alla Germania hitleriana, che ha invaso la costa orientale, e al Giappone, che ha occupato quella occidentale, mentre al centro “Gli Stati delle Montagne Rocciose” fungono da cuscinetto. L’Africa è un deserto dopo lo sterminio dei suoi popoli; i nazisti hanno sterminato anche ebrei, rom ed altre minoranze, si sono lanciati nella corsa allo spazio, colonizzando Luna, Venere, Marte e si apprestano a bombardamenti nucleari del Giappone. Hitler, affetto da sifilide, è stato estromesso, e Cancelliere del Reich é Martin Bormann, che muore nel corso delle vicende narrate. Al suo posto arriva Goebbels.
La storia raccontata da Dick si sviluppa tra il negozio di antiquariato dove un funzionario giapponese di alto rango compra un raro orologio di Topolino per impressionare un suo ospite – i giapponesi sono ossessionati dagli oggetti del folclore e della cultura americana – la relazione tra un’istruttrice di judo e un camionista italiano ex combattente fascista, i messaggi profetici contenuti nel libro cinese dell’ I Ching, la lettura proibita del libro “La cavalletta non si alzerà più”, romanzo sovversivo di fantascienza bandito dal regime nazista in quanto racconta che la guerra è stata vinta dagli Alleati e il cui autore si dice viva, appunto, in un alto castello fortificato.
Se la trama, o il contesto entro cui si sviluppa la storia, destano in voi qualche interesse o curiosità; se di Philp K. Dick –non avete mai letto nulla, ma avete visto anche uno solo dei film tratti dai suoi libri (dal fondamentale Blade Runner di Ridley Scott, per proseguire con “Atto di Forza” di Paul Verhroeven, “Minority Report” di Steven Spielberg o “Scanner Darkly, di Richard Linklater) beh è la volta di farsi un’idea della sua grandezza, e leggere il libro che, come scrive Carlo Pagetti nell’introduzione “ha dato a Dick il riconoscimento a cui ambiva nell’ambito dei circoli della fantascienza anglo-americana”.
Se infine vi siete chiesti in questi giorni come sia stato possibile l’assalto a Capitol Hill, questo libro, il cui autore negli anni ’70 vive le paure che la presidenza Nixon – una sorta di Impero del Male – gli suscitano, vi aiuterà a capirlo. La più grande democrazia del mondo, del resto, non è nuova a pericoli di totalitarismo, e la biografia di Charles Lindbergh con le sue simpatie per il regime nazionalsocialista, la sua battaglia affinché gli Stati Uniti non si schierassero contro i nazisti, le centinaia di migliaia di americani che lo seguivano, sono lì a dimostrarlo. Ci facciamo aiutare, in conclusione, per non dimenticarlo, da un altro libro, di cui parleremo forse un’altra volta: The Plot Against America – Il Complotto contro l’America che Philph Roth pubblicò nel 2004. Se in “The Man in the High Castle” Franklin Delano Roosevelt viene assassinato (1934), qui perde le elezioni (1940) contro Lindbergh, che proclama la neutralità dell’America e stringe un patto di non aggressione con Hitler e l’imperatore del Giappone Hirohito. Incubi che ritornano.