Parlare d’amore e musica è difficilissimo, farci una playlist quasi impossibile. Migliaia di canzoni hanno parlato d’amore sviluppandolo in tutte le sue forme possibili: pensate a qualsiasi cosa vi venga in mente con queste 5 lettere e sicuramente qualcuno ci ha scritto sopra qualcosa.
Inoltre, non esistono canzoni d’amore per eccellenza perché ognuno se le fa proprie, sono soggettive, vengono associate a stati d’animo, a persone, ai propri amori attuali, persi o passati, all’erotismo, alle varie forme (amici, famiglia, animali, partner, etc etc).
Con questa playlist proviamo a elencare quelle canzoni che sanno esprimere al posto nostro lo struggimento delle sofferenze d’amore, la passione o la delicatezza. L’amore è stato cantato in tutte le sue sfumature e noi proviamo a mostrarvele alcune, in piccole pillole da ascoltare con calma. Love songs come medicina per cuori infranti, sfoghi per amori non corrisposti o finiti male, per notti di passione o come colonne sonore di storie d’amore. Ve ne mettiamo “solo” 20, con grande fatica nella scelta, ma su Spotify ne trovate molte di più (anche quelle che ci avete inviato voi)!
1) Nuotando nell’aria – Marlene Kuntz (Catartica, 1994)
Pelle/È la tua proprio quella che mi manca / In certi momenti e in questo momento/È la tua pelle ciò che sento nuotando nell’aria/Odori dell’amore nella mente dolente, tremante, ardente/il cuore domanda cos’è che manca/Perché si sente male, molto male/Amando, amando, amandoti ancora/ Nel letto, aspetto ogni giorno un pezzo di te/Un grammo di gioia del tuo sorriso e non mi basta/Nuotare nell’aria per immaginarti, se tu sapessi che pena
Assenza e ricordo è quello che canta Cristiano Godano, frontman dei Marlene Kuntz, band italiana piemontese nata alla fine degli anni ‘80, in questa canzone tratta dal loro primo album. Nuotando nell’aria è più o meno quello che si sente quando l’amore è svanito e si è sospesi tra il dolore e l’assenza, fluttuanti nell’aria in cerca di stabilità e di una nuova quotidianità. Il ricordo dell’amore affiora in certi momenti, quelli peggiori dove tutto torna in mente: la pelle, gli odori. Come le 5 fasi del lutto la canzone passa dal ricordo, alla consapevolezza dell’assenza fino al dolore. 5 minuti e 20 che sintetizzano uno status in cui quasi tutti sono passati almeno una volta nella vita, raccontato bisbigliando e accompagnato da note perfette. Ma Cristiano Godano ci insegna a non annaspare nel dolore ma a galleggiare.
2) Maps – Yeah Yeah Yeahs (Fever to tell, 2013) – Wait, they don’t love you like I love you. Qui siamo a livelli di struggimento massimi e basta guardare il video della canzone, dove la frontwoman del gruppo piange disperata (in una sorta di real tv perché pare che il pianto sia vero e sincero), per soffrire insieme a lei. Questa è una delle mie canzoni preferite in assoluto e racconta la storia d’amore tra Karen O e il cantate dei Liars Angus Andrew. Pare che Maps sia proprio l’acronimo di “My Angus Please Stay”. Nel 2009 è stata votata come miglior canzone d’amore di musica alternativa di tutti i tempi dalla rivista britannica NME.
3) Just like Honey – The Jesus And Mary Chain (Psychocandy, 1985)
Alert Spoiler ! (se non avete visto Lost in translation, oltre a recuperare questa grave lacuna, non leggete!).
La canzone fa da sottofondo alla scena finale dello squisitissimo film di Sofia Coppola Lost in Translation. Il film è costruito sul disagio del non espresso, del non detto: i protagonisti sembra che vogliano comunicare, ma non sappiano come farlo. Questa sensazione aleggia per tutta la durata del film fino agli ultimi minuti finali e proprio l’attacco di Just Like Honey ci fa tirare un sospiro liberatorio: i protagonisti si sono parlati e detti qualcosa (anche se noi non sappiamo cosa). La canzone comunque, è nata un po’ prima del film della Coppola e ci piace molto perché semplice e dolce come il miele di questo amore cantato.
4) Black – Pearl Jam (Ten, 1991) – Che dire di Black, basterebbe solo questa frase: I know someday you’ll have a beautiful life/I know you’ll be a star/In somebody else’s sky/But Why/Why/Why can’t it be mine. La canzone racconta lo sconforto di un uomo con il cuore spezzato che ricorda la sua amata perduta ed è così intima e profonda che i PJ non hanno mai fatto uscire nè il singolo né il video. Eddie Vedder live solo a Firenze, nel 2017, l’ha dedicata al suo amico Chris Cornell, musicista immenso scomparso suicida qualche mese prima, con pianto e sella cadente sullo sfondo nella parte finale, la più intensa della canzone. E’ stato un momento bellissimo che raccontava una perdita diversa, ma sempre di amore si parla.
5) Love will tear us apart – Joy Division (Closer, 1980) – La canzone racconta i problemi che Ian Curtis, leader dei Joy Division, aveva con la moglie Deborah, a causa del suo tradimento-innamoramento per un’altra donna. Il testo mostra il pentimento del cantante ma anche un classico di alcune relazioni: coloro che concepiscono i rapporti di coppia come irrimediabilmente destinati a perdere la carica passionale e finire in un vortice di di rancori, accuse, risentimenti, lacrime e distacco. When routine bites hard/and ambitions are low/And resentement rides high/but emotions won’t grow/and we’re changing our ways, taking different roads/Then love, love will tear us apart. La canzone è passata in tutti i dispositivi musicali dagli anni ’80 ad oggi per raccontarci una verità inconfutabile: l’amore ci farà a brandelli.
6) Skinny Love – Bon Iver (For Emma, Forever Ago, 2008)- La canzone, scritta in un capanno del Wisconsin dove Vernon si era chiuso dopo una delusione d’amore, è tratta dal primo album dell’artista statunitense e parla di un amore “magro”, un amore che, finita la passione iniziale, ha pochi altri motivi di continuare. Anche se Vernon chiede: Come on, skinny love, just last the year, tipo “proviamoci, arriviamo un po’ più in là”, come ultima speranza, in realtà ci racconta con voce struggente la fragilità dell’amore.
7) Fade into you – Mazzy Star (So Tonight That I Might See, 1993) – I Mazzy Star hanno avuto vita breve e poco conosciuta ma hanno il merito di averci prodotto questa canzone e di aver fatto conoscere al mondo Hope Sandoval. L’amore che canta Hope in questo brano è sussurato ma struggente; la protagonista contempla il suo partner e si stupisce di come lui non si stia accorgendo della fusione di anime che sta avendo luogo (“I think it’s strange you never knew”); lei è innamorata, lui pare sfuggire.
8) To be alone with you – Sufjan Stevens (Seven Swans, 2004). Sufjan Stevens è un cantautore americano che sperimenta molti generi musicali, sempre utilizzando testi profondi. L’interpretazione più unanime è che il testo sia indirizzato a una figura divina ma ognuno può vederci quello che gli pare ed è innegabile che la canzone parli di un fortissimo sentimento d’amore.
9) Wicked game – Chris Isaack (Heart Shaped World, 1989) – La canzone è molto famosa non soltanto perché è bella e perfetta per il tema, ma anche grazie al video, nel quale il cantante e la modella Helena Christensen amoreggiano su una spiaggia delle Hawaii, in bianco e nero. Video e canzone emanano sensualità, erotismo e malinconia, pur raccontando un’amore che è un po’ un ossessione, in una sorta di “ti voglio/ma non ti voglio”
10) Just like heaven – The Cure (Kiss me, kiss me, kiss me, 1987) – La canzone è stata scritta dal frontman della band Robert Smith, ispirato da un viaggio passato in riva al mare con la sua futura moglie. A nostro avviso è una bellissima canzone d’amore, una dedica perfetta da fare alla propria metà.
11) Cosa mi manchi a fare – Calcutta (Mainstream, 2015) – “…e non mi importa se non mi ami più, e non mi importa se non mi vuoi bene, dovrò soltanto reimparare a camminare, se non ci sei tu…”. La canzone ha fatto conoscere il cantante di Latina al mondo italiano e si narra che il ritornello sia nato con un’improvvisazione alla tastiera, registrandolo per caso in un video, e finito nel dimenticatoio. Anni dopo Calcutta ritrovò il video e completò la canzone. Decise di chiamare Pesaro la donna protagonista del testo, come la città nella quale aveva vissuto per un periodo durante i suoi viaggi solitari. La canzone racconta lo struggimento di essersi ritrovati da soli, cercando di sminuire l’amore che c’è stato come rimedio catartico al tanto soffrire. E ci dice con parole semplici una sacrosanta verità: quando finisce una storia dobbiamo “solo” reimparare a camminare.
12) First day of my life – Bright Eyes ( I’m Wide Awake, It’s Morning, 2015) – Questa canzone, già molto dolce e bella semplicemente ad un ascolto parole e musica, è accompagnata da un video che mostra in successione diverse persone sedute su un divano mentre ascoltano con le cuffie la canzone. La cosa bella è che vi è rappresentato l’amore in tutte le sfumature possibili e immaginabili, senza distinzioni di alcun tipo, rappresentando tantissime tipologie di persone diverse, senza pregiudizi, come è giusto che sia e dovrebbe essere.
13) Il cielo in una stanza – Gino Paoli (Gino Paoli, 1961) – La meravigliosa canzone di Gino Paoli descrive l’incontro con una prostituta avvenuto in un bordello di Genova. L’autore ha paragonato il climax della canzone alle sensazioni di un orgasmo. «Quando scrissi il cielo in una stanza mi riferivo a un orgasmo. Che è qualcosa di labile. Impossibile da descrivere, visto che il momento che lo provi è già passato. Io ci provai scrivendo una canzone. E parlando d’amore, dico che la felicità dura come un orgasmo. La serenità dura di più, ma è un’altra cosa. L’orgasmo ti proietta chissà dove… ti fa vedere il cielo in una stanza» (Wikipedia)
14) Mi sono innamorato di te – Tenco (Luigi Tenco, 1962) – Questa meravigliosa canzone del cantautore racconta l’innamoramento e di come due persone arrivino a non poter far più a meno l’una dell’altra. L’amore nasce per caso “Mi sono innamorato di te perché/ Non avevo niente da fare”, sembra quasi per noia, per distrazione, fino al non poter più tornare indietro perchè ormai l’amore è scoppiato. «Mi sono innamorato di te /e adesso non so neppure io cosa fare/il giorno mi pento d’averti incontrato/la notte ti vengo a cercare». Ci ricorda un po’ quelle storie nate in quarantena per noia, per bisogno di non stare da soli e poi … chissà.
15) All of me – John Legend (Love in the future, 2013) – La ballad pop romantica non può mancare e questa è una dedica d’amore perfetta da accompagnare a cioccolatini e rose rosse.
16) I just called to say I love you – Stevie Wonder (The Woman in Red, 1984) – “Pronto! dimmi che c’è? Sono in coda alle poste, fai veloce” – “Ma niente… I just called to say I love you/I just called to say how much I care/I just called to say I love you/And I mean it from the bottom of my heart”
Può esistere dichiarazione più bella?
17) Cara – Lucio Dalla (Dalla, 1980) – Ma c’è da aggiungere qualcosa alla canzone in sè? Non c’è niente da capire, basta sedersi e ascoltare.
18) Amarsi un po’ – Battisti (Io tu noi tutti, 1977) – Battisti ha scritto tantissime canzoni d’amore e sceglierne una è difficile. Questa, nella sua semplicità, ci spiega cosa vuol dire amare “Amarsi un po’ è come bere, più facile è respirare”. Lucio ci accompagna in una storia fatta di scoperta dell’altro, di difficoltà che si incrociano nel percorso di crescita di una relazione. “Ma quanti ostacoli e sofferenze e poi sconforti e lacrime”, “Però volersi bene, partecipare, è difficile quasi come volare”. L’amore è difficile, bisogna essere pronti a viverlo e la canzone ci dice proprio questo: non importa quanto possa essere difficile, se il sentimento c’è cambia ogni prospettiva e si riesce ad affrontare ogni ostacolo.
19) Sei la mia città – Cosmo (Cosmotronic, 2018) – La canzone di questo interessante artista è un dedica d’amore semplice ed efficace: parla di un ritorno a un punto fermo (che può essere tante cose), il ritorno a casa, porto sicuro, dopo i viaggi (mentali o fisici che siano). Ascoltatela e dedicatela alla “vostra città”, ballando come Cosmo ci fa fare.
20) Purple Rain – Prince (Purple Rain, 1984) – Quell’urletto che fa nella parte finale … mio dio! La canzone è un inno all’amore che Prince dedica ad una ragazza che vorrebbe veder sorridere. A me Prince poteva dedicare anche una canzone dove parlava della bellezza dei topi e avrei sorriso comunque.
E inoltre… Mare, mare (Luca Carboni, 1992), tormento estivo sulla sconfitta; Minuetto (Mia Martini, 1974) sugli amori tossici; La regola dell’amico con Max Pezzali che già negli anni ’90 parlava di “friendzonato”; My love Song (Noyz Narcos, 2013), una dedica d’amore molto street e zozza, con frasi tipo “Tu non c’hai idea quanto mi mandi in fissa /Quando te presenti così fica pari la madonna crocifissa“; Incanto (2015) perchè Tiziano Ferro ci deve essere in una playlist d’amore; Say Yes (Elliott Smith, 1997), dolce ed affettuosa.
La playlist completa è qui: