Marzo è stato un mese ricco per due eventi musicali annuali molto attesi: il Festival di Sanremo e i Grammy Awards, i più importanti premi musicali statunitensi.
Sanremo è stato vinto dai Maneskin, ma il vero tormentone è stato realizzato da Colapesce e Dimartino con Musica Leggerissima.
Sono usciti vari album di artisti che hanno partecipato alla kermesse: tra i vari segnalo Madame con un album omonimo tutto suo stile che a me piace ma va ascoltato a spot perché tutto insieme è un po’ troppo. Idem per Ghemon (E vissero feriti e contenti) che canta bene, scrive bene, ma anche questo album è tutto liscio e ripetitivo senza grandi emozioni e consiglio di ascoltare le singole canzoni. Continuo a chiedermi perché abbia scelto proprio quella canzone per partecipare al festival.
I Grammy hanno visto trionfare numerose donne che hanno vinto i premi più importanti: Beyoncé (che da vera queen ne ha vinti finora 28), Taylor Swift, H.E.R. e Billie Eilish. I miei amati Strokes hanno vinto il loro primo Grammy con The new abnormal, album uscito l’anno scorso (e vi consiglio di ascoltare). Anche la splendida Fiona Apple ha trionfato nella categoria miglior album alternativo con Fetch the bolt cutters e in quella per la miglior performance rock con il brano Shameika. L’album è uscito in quarantena ed era perfetto per la malinconia del periodo accompagnata da un bicchiere di vino rosso.
Indagando sui Grammy ho conosciuto i Black Pumas e il loro album omonimo d’esordio (2019). Adesso credo di non poterne fare più a meno. Eccone un assaggio.
Purtroppo non manca neppure questo mese l’angolo necrologi con la scomparsa del re del liscio, Raoul Casadei, del dj Claudio Coccoluto (che grazie ad una persona abbiamo potuto vedere a Lucca qualche anno fa in un contesto privato e intimo, ricordo di cui saremo sempre grati) e di Bunny Wailer, leggenda del reggae.
Il 30 aprile uscirà l’album postumo di Toni Allen, morto un anno fa, intitolato There is no end, con molti ospiti, da Sampa The Great a Danny Brown, Skepta e il poeta nigeriano Ben Okri, presenti nel primo singolo, Cosmosis, coprodotto da Damon Albarn, che era stato al fianco di Allen nel progetto The Good The Bad and The Queen. Lo ricordiamo con affetto e amore.
L’11 marzo è uscito l’ultimo singolo della cantante britannica Jorja Smith, Addicted. Il video è carino (sulle stile quarentena) e la canzone parla di qualcuno che non ci sta dando la giusta attenzione (lo potete vedere qui). Lei è brava ma al momento manca un po’ di brio.
The hardest thing/You are not addicted to me/I’m the only thing you should need/You should be addicted to me/The hardest thing/I am too selfless to leave/You’re the only thing that I need/You should be addicted to me
E’ uscito l’album della band scozzese dei Mogwai As the love continue. Io non sono un’amante del gruppo ma mi hanno detto fan e recensioni che merita molto.
Il rapper e batterista californiano Anderson.Paak e il cantante hawaiano Bruno Mars hanno messo insieme una band chiamata Silk Sonic. Il primo singolo del progetto è uscito il 5 marzo e si intitola Leave The Door Open. Del disco per ora conosciamo solo il titolo, An evening with Silk Sonic, ma non la data di uscita. Avrà vari ospiti importanti della scena soul e funky. L’attesa è tanta perché sono due artisti bravissimi e penso che una combo così possa generare solo cose belle. Tra l’altro al Summer Festival 2020 era previsto il concerto di Anderson.Paak (con opening act della rapper londinese Little Simz). Io sto sempre aspettando questo evento, probabilmente invano.
Il 25 febbraio è uscito a sorpresa un nuovo disco di Nick Cave dal titolo Carnage, realizzato insieme all’amico Warren Ellis. Il lavoro è molto minimalista e contiene solo otto brani con testi profondi e poetici.
Il 14 maggio uscirà il nuovo album di St.Vincent, Daddy’s home, anticipato dal singolo Pay your way in pain. L’album è ispirato alla storia di suo padre, uscito dal carcere nel 2019 dopo nove anni per una storia legata a una truffa finanziaria. Le canzoni sono frutto proprio degli ascolti dei vinili di musica newyorchese degli anni ‘70 del padre.
Il 16 marzo è uscito il nuovo album di Lana del Rey dal titolo Chemtrails over the Country Club. Dietro Lana del Rey c’è un culto e una venerazione che non capisco bene quindi mi astengo nel commentare un album che per me è tutto uguale, come tutta la discografia. Il singolo mi piace.
Il 26 marzo uscirà il nuovo album di Massimo Pericolo, Solo tutto, anticipato dal singolo Bugie; 8 canzoni dove parla del suo arresto, di delusioni d’amore, amici e storie di provincia. Nel singolo fa una specie di denuncia al carcere, alla prostituzione, alla tv. C’è da dire che rispetto a quello che circola qui siamo già ad un livello più alto ma io, da vera boomer, queste cose trap/rap non le capisco e le apprezzo poco o nulla.
E quindi mi pare giusto parlare del rap vero. I Cypress Hill hanno fatto uscire la loro prima traccia dopo tre anni, dal titolo Champion Sound, annunciando un live streaming per il 20/04. Io li ho visti nel lontano 2004 ad Arezzo Wave, tra pioggia e campeggi, altri tempi altra età, ma sicuramente anche on line saranno delle bombe.
Si sta muovendo Gwen Stefani: dopo il primo singolo di gennaio (Let me Reintroduce Myself), è uscito Slow Clap e si parla di un probabile album. Gwen è sempre bella e porta con grande classe i suoi 51 anni ma le sue canzoni non portano niente di nuovo al panorama musicale. E’ rimasta ferma a qualche anno fa; ci dà quella sicurezza di un’amica che non vedi da anni e non è cambiata, ma in questo ambito forse un upgrade ci vuole.
Infine, segnalo l’esibizione Tiny Desk (che se non conoscete siete dei pazzi) di Sting. Per me potrebbe cantare anche l’elenco del telefono quindi probabilmente sono di parte, ma vi consiglio di dedicargli 15 minuti.
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