Oggi ho la pretesa di invogliarvi ed invitarvi alla conoscenza di Giovanni Lindo Ferretti.
Far capire a chi non lo conoscesse chi è Giovanni Lindo Ferretti non è cosa semplicissima. Io ve lo voglio presentare a cuore aperto poiché mi è entrato dentro nel lontano 1994 e ancora oggi mi accompagna con le sue parole buttate lì dentro musiche e suoni che dagli anni ‘80 ad oggi me le fanno assaporare e gustare. Ci sono canzoni che canti, ci sono canzoni che ascolti e ci sono quelle che assapori bene e che poi mangi; ma una volta dentro non se ne escono. Ecco cos’è per me ascoltare la voce di questo cantante e non solo. Non solo cantante perché è anche uno scrittore (ultimo suo libro “Non invano” uscito quest’anno), un pensatore e, perché no, un uomo di montagna. Infatti da diversi anni è tornato a vivere sui monti in quel di Cerreto Alpi che lo ha visto nascere. La bellezza che trovo in questa persona è la capacità di cambiare e non restare legato ad una definizione univoca ma spaziare quanto basta e soprattutto quanto ne richiede l’anima. E non interessarsi del giudizio altrui ma fare ciò che ti detta il cuore.
Io l’ho conosciuto nel periodo in cui il suo gruppo aveva cambiato nome in C.S.I. (Consorzio Sonatori Indipendenti) e aveva appena pubblicato l’album “Ko de mondo”. Appena ventenne fui catapultato in un universo parallelo. Ascoltatore fedele di Vasco (come tutt’ora; presente al Modena Park n.d.r.), di Battiato, dei Pink Floyd, dei cantautori italiani e di molti altri artisti sia italiani che internazionali. Mi sentii risucchiato in un mondo che andava a toccare il mio essere, il mio esistere. Da allora non c’è giorno che non ascolti qualche canzone della sua storia musicale. Il bello è che posso spaziare dal punk dei CCCP, all’intimismo dei CSI passando dai PGR e dal suo album solista Co.dex e i concerti vari proposti negli anni. Una delle mie canzoni preferite è Irata (album “Linea Gotica”) dove canta inserendo nel testo una frase estratta da una poesia di P.P.Pasolini dicendo “Oggi è domenica, domani si muore, oggi mi vesto, di seta e candore”. Per le emozioni che provo ad ascoltare le parole delle canzoni vi propongo anche di leggere i testi come fossero poesie e quindi in silenzio pronti ad assaporarne il sapore delicato e a volte acceso.
Per chi volesse conoscerlo ci sono due appuntamenti da non perdere. Uno a Sant’Angelo in Vado (PU), il 4 settembre, durante l’evento Happennino Festival 2020, dove ci sarà un incontro-intervista aperto al pubblico (Info su biglietti e prenotazioni https://www.facebook.com/happennino/) . L’altro, più vicino, il 28 novembre alla Flog di Firenze con il tour “A cuor contento” dove poter ascoltare un po’ di brani del suo repertorio. Ho avuto la fortuna di poterlo incontrare e scambiarci due parole dopo un concerto a Bologna (concerto in cui sono andato da solo perché a volte si gustano di più da soli nel proprio intimo).
Vi ricordo infine che “L’imbrunire“, il nuovo singolo di Giovanni Lindo Ferretti, sarà in uscita il prossimo 31 agosto su tutte le piattaforme digitali.
Spero di aver attratto la vostra attenzione e curiosità. E come si sente in “A tratti”: Chi c’è c’è e chi non c’è non c’è. Il mio invito è di partire con l’album “Ko de Mondo” come è accaduto a me e poi, se l’ appetito vien mangiando, assaporare gli altri album. Buon ascolto.
1 commento su “Giovanni Lindo Ferretti: parole da cantare, da ascoltare e da assaporare”
Renatone
(11 Maggio 2021 - 12:28)GLF mio unico Dio
da metà anni 90 quando lo scoprii per caso
rimasi folgorato praticamente shockato
e tutt’ora quasi ogni giorno o leggo o guardo o ascolto o ragiono qualcosa di lui
È una vera anima fiammeggiante