Lisbona, 3 marzo 2021 – La prima volta del Mologno
di Gigi di Severino
Ti avevo scritto l’ultima volta, cara Margherita, alla vigilia della mia ripartenza per Lisbona. Dal 10 gennaio, quando sono tornato in Portogallo, ad oggi, sono accaduti alcuni fatti importanti per questo Paese e di riflesso per l’Unione europea, del cui Consiglio il Portogallo è Presidente di turno. Fatti che sembrano oggi di poco conto rispetto a quanto capita in Italia.
Uno di essi vale però la pena ricordarlo. Il 24 gennaio si sono tenute le elezioni presidenziali, e Marcelo Nuno Duarte Rebelo de Sousa, presidente uscente, esponente del Partito Social Democratico, che qui è un partito di centro-destra, è stato eletto con oltre il 60% dei voti. Staccatissima la seconda arrivata, Ana Maria Rosa Martins Gomes, che ha ottenuto il 13%, il miglior risultato mai ottenuto da una donna candidata presidente. Ana Gomes è socialista, ma il suo partito, che guida il Governo del Paese, non l’ha sostenuta. Al suo fianco solo due piccoli partiti di sinistra, di orientamento ecologista: Pessoas-Animais-Natureza (Persone-Animali-Natura) e LIVRE (Libero). Insomma, sostenere la destra, per la sinistra al Governo, è un’abitudine che sta prendendo piede: dice che consenta di assicurare stabilità.
Non c’è tempo invece, anche se meriterebbe farlo, per parlare del voto storico con cui a fine gennaio il parlamento portoghese ha dato il via libera alla legge che permette l’eutanasia in caso di estrema sofferenza e di malattia incurabile; né di quanto leggo stia accadendo in Italia rispetto alla considerazione che il Governo Draghi riserva allo sport: ci vergogniamo per loro, forse non sanno quello che fanno, come ha scritto il direttore della “Gazzetta di Lucca” in risposta alla lettera con cui qualche giorno fa tuo padre gli scriveva denunciando questo scandaloso comportamento del governo. Di sicuro ci ridaranno modo e occasione di riparlarne: al peggio non c’è mai fine. Qui e ora è giunto il momento di ritornare a raccontare il calcio dell’AICS, riprendendo il discorso da dove l’avevamo lasciato, altrimenti la tristezza ci morde la gola.
Eravamo rimasti all’estate dell’86: in archivio il quarto campionato di calcio, con il terzo successo del Marginone su quattro edizioni, si preparavano quello nuovo, con la sua ennesima formula diversa, e il lancio del primo campionato di calcetto. A fine settembre il calcio AICS riparte con 47 squadre al via. Ancora 4 Gironi, 23 squadre nei primi due (A e B), formati per sorteggio dalle squadre che nel campionato 85/86 avevano ottenuto la migliore classifica, e 24 negli altri due (C e D). 16 in totale le squadre ammesse ai play-off: 12 nei gironi A e B, 4 negli altri due. Il primo turno è ad eliminazione diretta, quarti e semifinali sono andata e ritorno. Prima apparizione per il Colognora di Giordano Ballini, ancora oggi in prima serie AICS, e per Spianate Sixtus e Fratres Massaciuccoli, che oggi non esistono più ma che faranno negli anni successivi la storia dei campionati AICS. Lo Spianate di Sordelli e Tempestini, cari amici con i quali quando ancora ero a Lucca e ancora si poteva frequentare lo stadio ci si vedeva spesso in curva alle partite della Lucchese, divisi dalla passione politica ma uniti da quella per la squadra del cuore, sarà protagonista assoluto, con alcuni titoli provinciali vinti e molti campionati di indiscusso valore. Il Massaciuccoli di Daniele Bianchi alla vittoria finale ci andrà molto vicino, e con l’AICS comincerà ad organizzare in quegli anni un torneo di calcetto, che ancora è ricordato come il più importante di tutta la provincia ma che oggi non si disputa più. Daniele era un amico fraterno; morirà nel 2003, durante una vacanza, lontano da casa. Dieci anni dopo gli sarà dedicato il nuovo campo sportivo e io tornerò a Lucca per l’inaugurazione. Nel 2004, l’anno dopo la sua morte, l’ultima edizione del torneo organizzata insieme all’AICS. Tuo padre ed io arbitrammo la finale: 1-0 il risultato, un migliaio gli spettatori, assiepati dovunque. Un’emozione incredibile, il migliore ricordo per chi a quel torneo e a quella squadra di calcio aveva dedicato tutta la sua vita fuori dalla famiglia e dal lavoro.
Dunque, il campionato. Chiudono i gironi A e B ai primi due posti, le quattro squadre che saranno finaliste. Badia Pozzeveri e Bar Derna Lammari nel Girone A, FPM Gomme San Gennaro/Castiglioncello e Carrozzeria Mologno nel Girone B, con quest’ultime due che si ritroveranno in finale. Il Mologno vi arriva dopo aver sconfitto al primo turno (3-1) i campioni in carica del Marginone, nei quarti il Bar Granucci Marlia (0-2 e 3-0) e in semifinale, ai calci di rigore, il Badia Pozzeveri, l’altra finalista del campionato 85/86. L’FPM Gomme San Gennaro è ammesso di diritto ai quarti, dove elimina ai calci di rigore il Bar Botteghino; in semifinale è poi la volta del Bar Derna (3-2 e 0-0). La finale si gioca il 15 maggio 1987 allo stadio di Marlia, arbitro Mario Varsalona, e ancora una volta il San Gennaro non riesce a vincere il titolo. Sarà 1-0 per il Mologno, con rete di Claudio Martini. Ancora oggi Claudio è dirigente del Mologno, squadra tornata a giocare nell’AICS dopo qualche anno di assenza dal calcio, e quando è in sede, o nelle assemblee annuali, mi dicono non manchi di ricordare né il coro che parafrasando quello per Maradona (o mama, mama sai perché mi batte il corazon, ho visto il Martini, ho visto il Martini etc.etc) gli fu dedicato negli spogliatoi al termine della gara, né la coppa come marcatore della finale che lui sostiene non essere mai stata consegnata, e con cui prima o poi qualcuno dovrà premiarlo pubblicamente, anche se allora non era forse in programma. Al Country Club Capannori, infine, va ancora una volta la Coppa Disciplina.
Capocannoniere del campionato è Francesco D’Urso del Badia Pozzeveri, con 26 reti: ancora oggi record imbattuto per i campionati di prima serie. Francesco, catanese, classe ’53, non è un nome da poco nella storia del calcio cittadino. Il 12 marzo 1978, nella trasferta a Ferrara contro la Spal, dove la Lucchese con seimila tifosi al seguito si gioca la promozione in B, è stato lui l’autore, di testa, della rete che sembra aprire le porte al sogno. Dopo il 2-0 di Novelli in semirovesciata, nella ripresa, grazie anche ad un rigore che l’arbitro D’Elia concede tra mille contestazioni, la Spal riesce però a pareggiare, e la bella storia finisce lì. Smesso il calcio da professionista, Francesco sarà calciatore nell’AICS con cui poi per qualche stagione collaborerà come arbitro, molto apprezzato per la sua preparazione.
Sono 28 gli arbitri che scendono in campo nella stagione 86/87. A guidarli Sauro Martinelli, che eletto nell’agosto 1986 presidente del settore subentra a Ranieri Rossi, che per motivi di salute sospende la sua collaborazione con il Comitato anche come arbitro. 5 gli esordienti, Antonio Lotumolo con 58 presenze è l’arbitro più impiegato nella stagione e diventa quello ad aver disputato in assoluto il maggior numero di gare: 161, davanti a Mario Varsalona (132) e Fabrizio Giuliani (129). Arrivano a quota 100 anche Carlo Bini (113) e Sauro Martinelli (109).
Tra l’agosto e il settembre del 1986, quando scadono le iscrizioni al quinto campionato amatori AICS, nasce Usain Bolt (21 agosto) e Roberto Baggio fa il suo esordio in serie A con la Fiorentina, (21 settembre). In settembre, a Stoccarda, nei 10.000 degli Europei di Atletica, tre italiani (Stefano Mei, Alberto Cova e salvatore Antibo) ai primi tre posti, mentre Gelindo Bordin è oro nella maratona. Dopo il disastro di Cernobyl (aprile 1986) si mobilita in tutta Europa il fronte dei contrari alle centrali nucleari. Anche l’AICS condivide la battaglia, e in settembre, la Direzione nazionale, riunitasi a Grosseto, chiede la chiusura della centrale di Latina.
In novembre, in Inghilterra, la prima mucca morta per il morbo della mucca pazza, che qualche anno dopo porterà al bando le bistecche e inaugurerà la stagione della loro consumazione in clandestinità. A dicembre si chiude il processo d’appello per la strage dell’Italicus, con la condanna dei neofascisti Tuti e Franci. In Gennaio, invece, si chiuderà senza colpevoli, per insufficienza di prove, il processo in Cassazione per la strage di Piazza Fontana. Il Sanremo di quell’anno va al trio Morandi, Ruggeri Tozzi con Si può dare di più, e in Marzo, negli USA, viene trasmessa la prima puntata di Beautiful. Il 15 aprile scompare misteriosamente Federico Caffè, vicenda di cui si è riparlato in questi giorni perché è stato il maestro di Mario Draghi. In Aprile, sempre in USA, appaiono per la prima volta i Simpson, e a Giugno, nel Regno Unito, Margaret Thatcher si rafforza ancora e vara il suo terzo governo. E’ passato poco più di un anno da quando lo sciopero dei minatori è finito con una sanguinosa sconfitta del Sindacato, lasciandosi alle spalle oltre 700 licenziamenti, più di diecimila procedimenti giudiziari e tante miniere chiuse. Lo hanno raccontato qualche mese prima (marzo ’87) gli U2 in Red Hill Mining Town, in uno dei loro album più famosi (The Joshua Tree). Sempre in giugno, il Napoli di Maradona vince la sua terza Coppa Italia in finale contro l’Atalanta; un mese prima, la squadra guidata da Ottavio Bianchi aveva vinto il suo primo scudetto, davanti alla Juventus e all’Inter.
Il 1987 è anche il 25° anno della fondazione dell’AICS, nata nel 1962 come Associazione Italiana Circoli Sportivi. In preparazione del VII° Congresso nazionale, che si terrà a novembre ad Agrigento, l’Associazione indice una Conferenza di Organizzazione, a cui parteciperanno le rappresentanze di 18 Comitati Regionali, 80 Comitati Provinciali e 10 Comitati Zonali, dove si mette al centro il rinnovamento del quadro dirigente e, senza troppa fortuna, la trasformazione dell’Associazione in Associazione-Movimento. Tuo padre sarà tra loro. Il presidente provinciale Agostino Grande ha deciso infatti di passare la mano e Pier Luigi Ferrenti è il candidato alla sua successione, che si ufficializzerà nel Congresso provinciale dell’ottobre dell’87. Ma del Congresso di Agrigento e di quella che sarà l’AICS lucchese della fine anni ottanta, si comincerà a ragionare nella prossima puntata.