L’emergenza sanitaria, insieme ai problemi già esistenti nel settore del lavoro, si sono abbattuti piuttosto pesantemente sui giovani. A dicembre 2020, secondo i dati Istat, la disoccupazione giovanile è tornata a sfiorare il 30%, con picchi molto alti per la fascia d’età degli under 25 (Fonte – IlSole24ore). Allo stesso tempo, è in atto anche un calo della ricerca di occupazione.
I dati mostrano sotto varie angolature una situazione preoccupante; inoltre, molto spesso i giovani non hanno nemmeno un punto di riferimento a cui chiedere un aiuto per distriscarsi nel mondo del lavoro o scegliere il percorso di studio o professionale più adatto a loro. I centri per l’impiego sono percepiti come luoghi formali e pieni di burocrazia e spesso lo spaesamento generato dalla mancanza di lavoro genera una ritrosia verso “gli uffici”. È quindi importante ricordare che esistono degli strumenti più informali e accessibili sparsi nel territorio.
Uno di questi è il progetto Policoro che “aiuta gratuitamente i giovani nell’orientamento, nella ricerca del lavoro e nella creazione d’impresa” collaborando e organizzando iniziative per la valorizzazione del talento dei giovani, la promozione di esperienze di economia civile, l’informazione sulle risorse e le possibilità disponibili per i giovani nel territorio. Policoro è una porta sempre aperta per chi vuole mettersi in cerca di lavoro o scegliere anche solo una nuova strada verso il futuro, sposando una cultura più giusta e più etica del lavoro.
Per conoscere meglio questa realtà abbiamo incontrato Roberta Pizzi, animatrice del progetto presente a Lucca dal 2015 ma attivo a livello nazionale dal 1995. Policoro (dal nome dalla località in Provincia di Matera dove è nato) è un progetto della CEI (Conferenza Episcopale Italiana) diffuso in varie parti d’Italia, nato da un’idea di Don Mario Operti principalmente per contrastare la povertà.
Al centro del progetto non c’è un singolo ufficio ma collaborano tra loro tre realtà diverse della diocesi: la Pastorale Sociale e del Lavoro, la Pastorale Giovanile e Caritas, affidando la realizzazione delle attività ad un/a giovane, l’Animatore di Comunità, sotto la guida di un tutor.
Il metodo di lavoro consiste nel “fare rete” coinvolgendo tutte le realtà del territorio che in qualche modo possono e sono interessate a dare un aiuto gratuito ai giovani in cerca di lavoro. La principale rete è costituita dalla filiera dei soggetti aderenti al progetto nazionale come, tra le varie, Libera, Confcooperative, Coldiretti, etc. A livello territoriale poi viene sviluppata una propria rete costituita da istituzioni, professionisti, aziende, scuole, associazioni di categoria, lavoratori e imprenditori. Un aspetto importante della è anche la collaborazione con progettualità territoriali (ad esempio economia di tutti, progetti Erasmus+, etc).
Lo scopo del Progetto Policoro, come ci ha raccontato Roberta, è quello di dare una mano ai giovani nella ricerca del lavoro o di un percorso formativo, ma soprattutto di aiutarli a trovare una strada che permetta loro di crescere ed esprimere al meglio talenti e qualità. Questo aspetto informale è sicuramente più attraente per il target di Policoro (18-35 anni) e viene portato avanti dalle figure degli animatori di comunità, come Roberta, ai quali ci si può rivolgere fisicamente, tramite sportelli aperti al pubblico, oppure, considerando i tempi, virtualmente. L’accompagnamento è specifico, personale, informale e qualificato e non consiste solo in colloqui ma spesso diventa anche “fisico”.
Roberta ci tiene a precisare che Policoro non è un centro per l’impiego né un’agenzia per il lavoro e non hanno offerte di lavoro. Il loro compito è quello di informare e aiutare, anche nelle pratiche più semplici come la redazione di un CV, focalizzando l’attenzione sulla persona. È questo il tratto caratteristico che li distingue dagli uffici formali. Roberta e gli altri animatori accompagnano passo dopo passo gli utenti, analizzando le opzioni più adatte per ognuno, fornendo informazioni tecniche e consigli per dare un’immagine accattivante di sé stessi. “Ci interessa sottolineare l’importanza della dignità del lavoro ma soprattutto di quella umana, basando ogni fase del nostro accompagnamento sulla persona. Per questo cerchiamo anche di valorizzare le soft skills: per esempio arriva un utente che non ha alcuna esperienza di lavoro spendibile nel mercato ma è un giocatore di basket. Noi lavoriamo su questa competenza cercando attività (formative, di volontariato, di lavoro) che possano valorizzarla. Agiamo in modo da far trovare alle persone il proprio percorso di studio o di lavoro dove possano essere felici ed esprimere a pieno le loro capacità o i propri interessi. Il nostro è un approccio informale, da amico. Siamo un occhio in più per guardare al futuro”.
Dall’inizio del 2021 circa 10 giovani hanno iniziato il percorso. Le esperienze solitamente hanno successo anche se qualche perdita nel c’è stata. Ma in generale Roberta si dichiara molto soddisfatta di questi 2 anni a Policoro.
Un altro aspetto importante del progetto è l’accompagnamento per lo sviluppo di idee imprenditoriali. Su Lucca questo aspetto era più assopito e infatti è stato lanciato la scorsa estate durante il Festival Stanno Tutti bene, riscuotendo un notevole successo: alcuni percorsi si stanno infatti concretizzando in questi mesi. Il percorso di autoimprenditorialità è supportato dalla presenza di professionisti (commercialista, avvocato, consulente del lavoro etc.) che hanno messo gratuitamente a disposizione le loro competenze per i giovani accompagnati.
Un’altra attività importante consiste negli interventi nelle classi V superiori (al momento sospesi ma in ripartenza), realizzati con l’obiettivo di lavorare sulle immagini e sulle percezioni che i ragazzi più vicini all’uscita dal sistema di istruzione hanno del mondo del lavoro e sfatare eventuali miti. Nelle scuole gli animatori alimentano una riflessione sui NEET (ovvero quei soggetti che non lavorano nè intraprendono un percorso di istruzione o formazione); lavorano per favorire un’analisi sul bilancio delle competenze personali e spronano un approccio attivo alla ricerca del lavoro. Il tutto attraverso attività pratiche, dinamiche, interattive. Inoltre, il progetto propone percorsi di alternanza scuola-lavoro. Sempre nell’ambito didattico, Policoro organizza corsi e attività formative per approfondire le tematiche della ricerca del lavoro.
Il progetto è molto attivo sulle pagine social e durante questi tempi più virtuali e poco fisici sono state lanciate anche alcune campagne, come ad esempio Protagonisti del presente su esperienze di protagonismo giovanile e vari tips e consigli in pillole. Vi consigliamo quindi di seguire le pagine Instagram e Facebook perché oltre a trovarci tutti i contatti, eventi e novità, ci sono continui aggiornamenti su tutto quello che può interessare un giovane che cerca lavoro o altre esperienze da fare.
C’era una frase che diceva “Find a job you love and you will never have to work a day in your life”. Ci pare che lo spirito di Policoro si adatti perfettamente a questo obiettivo quindi cosa aspettate…: policorolucca@gmail.com / 324 563 6498 / http://www.diocesilucca.it/policoro